Xilografia e Thanatos
Mercoledì 11 maggio, ore 18.30
Elena Alfonsi, Edoardo Fontana
La xilografia, per la sua grammatica complessa, che si costruisce intorno a uno scavo è già, da un punto di vista tecnico, una ricerca del vuoto, proprio nel suo comporre attraverso la sottrazione piuttosto che al sovrapporsi dei segni, tipico di quasi tutte le tecniche artistiche. I trucioli del legno che rimangono sul tavolo dopo l’incisione della matrice appaiono come lo scarto, come la polvere, come quel nulla che resta sempre in fondo a qualunque progetto umano. La morte compare fin dal principio nelle sue xilografie. Talvolta è una entità che aleggia come fatto inevitabile, suggerita dalla presenza del fiore in Donna con papavero, immanente nella dionisiaca Ila e la ninfa. Altre volte, come in Thanatos, è assoluta protagonista della composizione insieme alla figura femminile. I volti e i corpi incisi sono astratti da una circostanza contingente, alla ricerca di una perfezione iconica che attinge al mito e alla forma di matrice simbolista. Vi è in tutto il corpus di incisioni di Fontana lo specchiamento di due «potenti ossessioni, la bellezza e l’oblio» (Silvia Scaravaggi): così nel ciclo per Salomé, così nelle nuove incisioni e nei disegni di Vampiro e Nekyia.
Biografia
Edoardo Fontana, nato a Milano nel 1969, è uno xilografo, designer grafico, storico della grafica e curatore. Le sue incisioni sono state esposte al Museo Calori di San Gemini nel 2020, al Museo Civico di Crema e del Cremasco nel 2019 e nel 2021, a Roma, a Milano − alla Galleria La Scala, alla Libreria Libet e presso Grossetti Arte nel 2017, alla Libreria Menabò nel 2016 − alla Libreria Zabarella di Padova nel 2016, l'anno precedente presso la Biblioteca di Ornago e, nel 2014, alla Biblioteca Salaborsa di Bologna. Ha collaborato con l’editore Enrico Tallone di Alpignano, con Henry Beyle, Il Muro di Tessa di Milano, Pendragon di Bologna, Babbomorto Editore di Imola e per la rivista romagnola «La Piê» ha disegnato alcune copertine. Ha progettato libri per private presse e si occupa della grafica per le riviste «I Quaderni dell’Aldus Club» e «ALAI», rivestendo, per quest’ultima, anche il ruolo di vicedirettore. Scrive sulla stampa specializzata − «L’Illustrazione», «Grafica d’Arte», «BvS» − di storia e tecnica dell’incisione: si è occupato del numero monografico, uscito a maggio 2020, di «BvS» dedicato allo xilografo Emilio Mantelli. Ha partecipato alla realizzazione di alcune esposizioni e curato la mostra e i cataloghi di Un viaggio lungo settecento anni. Immagini per la Divina Commedia (insieme a Chiara Nicolini) e Salomè o la dimenticanza del male per il Museo civico di Crema e del Cremasco nonché, presso la Biblioteca Stelio Crise di Trieste, Incidere il movimento. Furio de Denaro, opera grafica 1982-2012. A lui si deve il design grafico di numerose mostre, tra cui Con lievi mani Artiste tra le pagine dei libri e di Mostri. La dimensione dell’oltre ancora presso il Museo civico di Crema.