giovedì 6 aprile dalle ore 15.30 alle ore 18.00
Politecnico di Mantova
Via Angelo Scarsellini 15, Mantova
Architettura come memoria.
I cimiteri di guerra e le altre storie
Architettura e Thanatos
Nella contingenza storica che caratterizza il presente che stiamo vivendo e che difficilmente avremmo potuto e voluto immaginare è impossibile non ritornare a quei temi già affrontati e discussi nel contraccolpo più o meno prossimo provocato dai conflitti mondiali del secolo scorso. Se da una parte la guerra corrisponde nella storia del nostro Paese e non solo a sentimenti che si vorrebbero cancellare o dimenticare, la memoria costruita di questi eventi - che incardina il territorio tra memoriali, cimiteri di guerra e monumenti urbani – ci dimostra come l’architettura possa essere capace di dare risposta tanto al sentimento umano del ricordo quando alla necessaria ricerca di una identità storica che allontani l’aridità del conflitto. Nell’incontro proposto in questa edizione due differenti punti di vista - uno storico dell’architettura e un professore di composizione architettonica e urbana - si confronteranno sulle diverse interpretazioni architettoniche dei luoghi depositari di queste storie di guerra, provando a tracciare con i curatori possibili scenari legati alla nostra contemporaneità.
MASSIMO FERRARI (Piacenza, 1965), architetto, dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Urbana allo IUAV di Venezia, è professore associato in Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico Milano. Fa parte del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca ‘Patrimoni archeologici, storici architettonici e paesaggistici mediterranei” dell’Università degli Studi di Bari. Dal 2010 al 2017 è stato redattore della rivista di architettura «Casabella», dal 2017 fa parte del Consiglio Direttivo della Società Scientifica Icar 14 PROARCH di cui è Vicepresidente dal 2021. Curatore di pubblicazioni sull’architettura e sull’arte indirizza la propria ricerca principalmente al progetto d’architettura, al rapporto tra forma e struttura, approfondendo negli anni alcuni temi ricorrenti quali l’architettura per i musei, l’edificio pubblico in relazione allo spazio urbano, il rapporto archeologia/ architettura e dal 2014 l’architettura dell’edificio scolastico.
CLAUDIA TINAZZI (Verona 1981) si laurea in Architettura nel 2005 alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano con Antonio Monestiroli. Dottore di ricerca di all’ Università IUAV di Venezia con una tesi dal titolo “Aldo Rossi, realtà e immaginazione. La casa, espressione di civiltà”, svolge dal 2005 attività didattica e di ricerca alla Scuola di Architettura del Politecnico di Milano. Dal 2013 è docente a contratto di Composizione architettonica e Urbana alla Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del medesimo Ateneo. E’ curatore di pubblicazioni e saggi sull’architettura, nella sua attività di ricerca ha approfondito la figura di alcuni architetti del Novecento in particolare il lavoro di Aldo Rossi, ha curato numerose mostre ed è relatore a convegni nazionali e internazionali.
FRANCESCO COLLOTTI architetto e professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana presso DIDA - Università degli Studi di Firenze; è coordinatore del Dottorato in Architettura, progetto, conoscenza e salvaguardia del patrimonio culturale. Già docente ETH a Zurigo e TU Dortmund, è ora docente anche presso la Université Euroméditerranéenne de Fès - Ecole Euromed d’Architecture, de Design et d’Urbanisme. È impegnato in una intensa attività di ricerca internaArchitettura e Thanatos zionale che ha al centro un’ampia latitudine che dal Mediterraneo arriva in Oriente. Ha, tra l’altro, messo in opera con progetti-pilota luoghi della memoria, siti archeologici, paesaggi fortificati e incastellamenti del ‘900. Ha appena terminato la ricostruzione di edifici e spazi pubblici nel centro storico di Francoforte (DomRömer).
MASSIMILIANO SAVORRA professore associato di Storia dell’architettura presso l’Università di Pavia. Fa parte del Comitato scientifico e direttivo dell’Associazione italiana di storia urbana. Ha pubblicato numerosi volumi monografici in prestigiose collane editoriali e saggi su importanti riviste specializzate. Tra i suoi libri si ricordano: Enrico Agostino Griffini. La casa, il monumento, la città (2000); Verso il Vittoriano. L’Italia unita e i concorsi di architettura (2002, con F. Mangone e M.L. Scalvini); Charles Garnier in Italia. Un viaggio attraverso le arti 1848-1854 (2003); Capolavori Brevi. Luciano Baldessari, la Breda e la Fiera di Milano (2008); La forma e la struttura. Félix Candela, gli scritti (2013); Carlo Sada 1849-1924. Committenti, architetture e città nella Sicilia orientale (2014); Questioni di facciata. Il “completamento” delle chiese in Italia e la dimensione politica dell’architettura 1861-1905 (2018).
Info:
www.allafinedeiconti.it - info@allafinedeiconti.it
Immagine:
Opera di Agostino Arrivabene
I figli di Nyx, 1993, olio su tela di lino, Al. 92 x La.134 cm.
Proprietà dell’artista – www.agostinoarrivabene.it