mostra
antologica
17 febbraio - 1 aprile
2007
Mostra a cura di Renzo Margonari
tutti i giorni ore
10.00-13.00 e
15.00-18.00 (chiuso il
lunedì)
Con un’ampia mostra antologica,
composta da oltre cinquanta dipinti, curata da Renzo
Margonari, si rende omaggio all’ininterrotta ricerca
estetica di Rinardo Gozzi, mantovano, pittore segreto la
cui opera rappresenta un excursus paradigmatico attraverso
motivi e pensiero dell’arte mantovana del dopoguerra. La
mostra è corredata da un importante catalogo illustrato
con scritti di Mario Artioli e Alessandro Righetti oltre
al saggio critico del curatore.
Gozzi ha partecipato agli interessi culturali che hanno
guidato i percorsi figurativi delle generazioni artistiche
virgiliane, dalla figurazione postcezanniana all’astrazione,
passando per fasi neometafisiche e neosurreali. Non dev’essere,
però, considerato un artista eclettico, giacché tutte le
fasi dell’articolata verifica condotta nel corpo della
pittura sono coordinate tra loro seguendo una logica
strettamente e progressivamente sperimentale, unificate
nell’affermazione della qualità disegnativa, del gusto
cromatico particolare e raffinato, delle strutture formali
rigorose.
Gozzi, per circa mezzo secolo, è stato un attento e
perspicace compagno di strada degli artisti più
impegnati, coltivando anche rapporti di stima ed amicizia
tra i quali si distinguono in particolare, nei vari
periodi, Giulio Perina, Francesco Ruberti, Carlo Bondioli,
Renzo Schirolli. Un osservatore segreto e silenzioso, che
ha evitato gelosamente di manifestare le proprie
riflessioni, sottraendosi alle mostre benché sollecitato
dai suoi estimatori a parteciparvi, per un rigido senso di
modestia e riservatezza.
Ipercritico verso se stesso, ha inteso la
propria militanza artistica come esercizio
privato, soddisfazione dell’intima pulsione
creativa indirizzata a conoscere l’arte
contemporanea con una verifica diretta e
incuriosita, sempre tesa a ragionare sulle
problematiche interne all’atto pittorico, come
per saggiarne la consistenza della verità
poetica.
Questa mostra antologica, dove sono
esemplificati i vari passaggi della sua costante
ricerca, dimostra che Rinardo Gozzi non fu
semplicemente un intellettuale curioso dell’arte
figurativa, ma anche un valido esponente da
aggiungere alla più qualificata nomenclatura
dell’arte mantovana.
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