Casa del Mantegna
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46100 Mantova
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PAOLO ZERMANI - Architetture 1983-2003

1 febbraio 2003 - 2 marzo 2003

Con la collaborazione di
Unieco Fornace Fosdondo
Industrie Cotto Possagno
Banca Agricola Mantovana


Orario
tutti giorni:
mattino dalle 10 alle 12.30
pomeriggio dalle 15 alle 18
Chiuso il lunedì



La Provincia di Mantova inaugura, Sabato 1 Febbraio alle ore 18.00 alla Casa di Andrea Mantegna di Mantova, l'esposizione "Paolo Zermani, Architetture 1993-2003", organizzata dalla Provincia di Mantova - Assessorato alla cultura - Casa del Mantegna.
All'inaugurazione interverranno Paolo Portoghesi e Vittorio Sgarbi.
La mostra rimarrà aperta fino al 2 Marzo 2003.
Mantova, città dell'Alberti, rende omaggio al lavoro di una delle figure più originali dell'architettura italiana contemporanea. Cento disegni originali e quindici modelli dei progetti documentano il percorso, lungo trentacinque progetti, dell'architetto emiliano, accompagnati da un itinerario fotografico d'eccezione nelle opere realizzate, firmato da Luigi Ghirri e Mauro Davoli.
Paolo Zermani (1958) costruisce a ventiquattro anni il Teatrino di Varano.
Luigi Ghirri, in un mezzogiorno del 1983, scatta nella nebbia appena scesa alcuni fotogrammi, rimasti indelebili, a questa piccola opera che, insieme al Padiglione di Delizia, vale all'architetto il riconoscimento della cultura architettonica internazionale.
Jean Louis Perrier, inviato da "le Monde" a Parma per verificare il rapporto tra il luminoso passato e l'incerto presente della "petite capitale" padana, scrive - non a caso - che per capire quale avrebbe potuto essere il futuro architettonico della città è necessario andare in campagna, a vedere i piccoli edifici discreti costruiti da Paolo Zermani.
Zermani inizia da quel precoce successo una ricerca tuttavia solitaria, autonoma e impermeabile alle sirene dell'ultimo decennio del secolo scorso, decennio che l'architetto inaugura con il progetto per la Cappella sul Mare a Malta, ricomponendo in anticipo, nella solarità mediterranea, attraverso l'ordine di una cornice a tre dimensioni, le tentazioni della decostruzione che sarebbe venuta.
L'interrogazione sulla identità della architettura italiana, in rapporto alla perdita di misura del paesaggio, ne guida contemporaneamente la ricerca teorica, riassunta nei volumi Identità dell'architettura I° e II° (1995 e 2002), nelle monografie di alcuni maestri contemporanei e nell'insegnamento presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
Il catalogo della mostra, edito da Diabasis, organizzato in forma di album, raccoglie, introdotte dai saggi di Fabrizio Rossi Prodi e Francesco Collotti, opere e progetti riferiti a vent'anni di lavoro dell'architetto.
Dalle costruzioni giovanili, realizzate nella Pianura Padana, ai progetti a scala urbana per Sansepolcro , Sesto Fiorentino, Perugia, alle grandi proposte per la città europea, Berlino, Atene, Roma, Firenze, fino al recente museo-cappella per la Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi, l'itinerario di Paolo Zermani appare, nel panorama dell'architettura d'oggi, quale severa risposta possibile alla degradazione del paesaggio contemporaneo.
La costruzione del Cimitero di Sansepolcro, recentissima opera di reintegrazione urbana e paesaggistica, sul fondale storico offerto dai luoghi pierfrancescani, costituisce il temporaneo punto d'arrivo costruito del percorso poetico, gesto emblematico, dimostrativo delle grandi potenzialità insite in una ricerca di modernità capace di rilevare e trasmettere i caratteri originali della cultura architettonica italiana.
Questa ricerca ,quasi in forma di Grand Tour, sulla specificità del patrimonio architettonico nazionale e di un suo raffinato rinnovamento nella continuità, è anche il tema evidenziato dai progetti in corso di ultimazione per la Chiesa francescana di S.Giovanni, nel paesaggio umbro trasformato e per la "Casa della Finestra", sulle mura medicee di Firenze.
Scrive Rossi Prodi: "Come l'uomo di Friedrich volge lo sguardo e, sgomento, misura la vastità algida del paesaggio, nella stessa vertigine e con lo stesso piglio immobile si svolge il lavoro di Paolo Zermani.

Così nasce un percorso di ricerca poderoso, che dapprima vede l'architetto parmigiano impegnato nella riscoperta della tradizione e del mestiere, poi lo vede attento a rifondare le parole. Ma oltre le parole e le figure, Zermani comprende che la civiltà della comunicazione richiede di lavorare proprio sulle regole compositive, sui meccanismi del linguaggio e della visione, forzandoli fino ai propri limiti, sì da verificarne la capacità di resistenza rispetto alla crisi dell'identità dell'architettura.(….)
Fin dall'esordio, l'opera di Zermani ripercorre il solco profondo dell'architettura italiana, di cui condivide le questioni fondamentali, quali il principio di autonomia dell'architettura, il ruolo della storia, la ricerca di un equilibrio fra ordine e costruttività, il ragionamento sui luoghi e la misura, ma il contributo di Zermani va oltre e tenta il ridisegno dell'identità dell'architettura italiana, alle origini del terzo millennio."

PAOLO ZERMANI

Nato nel 1958, Paolo Zermani è Professore Ordinario di Composizione Architettonica presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
È stato Visiting Professor nel 1988 alla Syracuse University di New York e Firenze.
È stato Direttore Esecutivo della rivista internazionale di architettura "Materia".

Ha pubblicato, tra gli altri i libri: "L'espace d'une carte" (1985), "L'architettura delle differenze" (1988), "Gabetti e Isola" (1989), "Ignazio Gardella" (1991),"L'identità dell'archtettura"(1995).
Ha tenuto conferenze ed esposizioni a Marsiglia ("La Vieille Charité"), Parigi "Musée d'Art Moderne de la ville de Paris"), Lisbona ("Escola des Belas Artes"), Nancy ("Ecole d'Architecture"), Londra ("Royal Institute of British Architects"), Varsavia, Atene, Arc et Senans, Strasburgo e Belgrado.

È stato selezionato per il premio di architettura Palladio nel 1988 e nel 1989.
Nel 1986 la rivista "Ottagono" gli ha dedicato la copertina del numero monografico sulla nuova architettura italiana.
Tra le sue opere e progetti, pubblicati sulle maggiori riviste internazionali, il "Teatrino di Varano" (1983-85), "Il Padiglione di Delizia a Varano" (1983-86), "Il Supermercato Paladini a Ramiola" (1986), "Il Supermercato Paladini a Pilastro" (1989), "Il Portico della Palestra a Busseto" (1987-90), "Il Museo delle Memorie Cimiteriali e Famedio di Sepoltura degli uomini illustri nel Cimitero di Torino" (1989), "La Cappella sul mare a Malta" (1989), "Il Museo dell'Acropoli ad Atene" (1990), "La Cappella-Monumento sull'ex-Muro a Berlino" (1990-92), "La Nuova Università di Cipro a Nicosia" (1993), "L'Edificio Sacro sul Bastione del Sangallo a Roma" (1994), "Il Museo-Galleria del Naviglio per la Triennale a Milano" (1995),"Il Cimitero di Sansepolcro" (1998),"La chiesa dei Francescani a Perugia"(1999),"Il cimitero di Sesto Fiorentino"(1999),"Il Municipio di Noceto" (1999),"La casa della finestra sulle Mura di Firenze" (1999),"La Chiesa di S.Sisto a Perugia"1999,"Il Museo di Storia e Civiltà a Varano"(1998-99),"Il Museo della Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi (Arezzo)"(2000).
È stato invitato alla Biennale Architettura di Venezia nel 1991, 1992 e 1996.

Nel 1990 la rivista americana "Progressive Architecture" ha presentato il suo lavoro, unico architetto europeo, sul numero speciale dedicato alla nuova architettura.
Nel maggio 1991 la rivista giapponese "A+U" ('Architecture and Urbanism') ha dedicato un numero monografico al suo lavoro.
Nel 1999 la Fondazione Quercini Stampalia di Venezia,gli dedica una mostra personale.
Nel 1999 la Casa Editrice Electa pubblica il volume monografico "Paolo Zermani : costruzioni e progetti".


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