Tassidermia e Thanatos


lunedì 13 febbraio, ore 18.00
Interventi di Elena Alfonsi, Alberto Michelon, Rossella Laeng e Damiano Cappellari
Il cinema del Carbone
Via Guglielmo Oberdan 11 – Mantova
In collaborazione con IL RIO Edizioni
per il ciclo Alla fine dei conti. Riflessioni sulla vita e sulla morte

Tassidermia e Thanatos
“Taxiderman” esplora le verità toccanti, poetiche e talvolta esilaranti che vengono alla luce quando la morte è sia oggetto che soggetto. I proprietari di animali domestici in lutto intraprendono un pellegrinaggio a Padova alla ricerca di una seconda vita per il loro amato animale, per mano di un improbabile messia. Alberto è l’unico tassidermista di Padova, e l’unico in Italia specializzato in Tassidermia per animali domestici. Il suo cliente tipico è addolorato per un gatto, un cane, un uccello, da cui non saranno separati, nemmeno dalla morte. Agendo come un becchino di animali, un tecnico esperto e un terapista part-time, Alberto dà tangibilmente ai suoi clienti l’essenza di ciò che hanno perso. Ma ora il suo mestiere non basta, si trova a un bivio esistenziale mentre incanala il suo amore per il macabro in sculture fatte di resti di animali. “Taxiderman” è entrato nel circuito dei festival internazionali nel 2021.

Selezioni ufficiali: Bushwick Film Festival 2021, Flickers’ Rhode Island International Film Festival 2021, Kortfilmfestivalen 2022, Vertigo Film Fest 2022.

Premi: Miglior Documentario, 2022 Garofano Rosso Film Festival, Miglior Cortometraggio Italiano, 2022 Milano International Film Festival. Miglior Documentario, 2021 Firenze FilmCorti Festival. Miglior Film Italiano, 2021 Montecatini International Short Film Festival. Semifinalista, Corto Dorico Film Festival 2021.

ALBERTO MICHELON, inizia a interessarsi alla tassidermia durante gli studi in Scienze Naturali all’Università di Padova. Dopo aver vinto il premio di tesi di laurea in Storia della Biologia, bandito dall’Accademia Nazionale delle Scienza detta dei XL, nel 2005 decide di fare della tassidermia la sua professione. Trascorre due anni in una bottega di un tassidermista del centro Italia in cui apprende tutte le tecniche del mestiere. Lasciato il suo maestro per intraprende nuove avventure all’estero. Negli anni successivi lavora nei musei di storia naturale negli Stati Uniti in Portogallo ma sopratutto in Spagna dove trascorre quatto anni. Rientrato in Italia, cinque anni dopo, fonda Animal Factor Studio; un progetto ambizioso con il quale ha dato una nuova prospettiva ad una pratica artigianale ormai abbandonata proiettandola nel futuro e nel mondo dell’arte.
Il racconto della figura del Conte padovano Ettore Arrigoni degli Oddi (Monselice, 13 ottobre 1867-Bologna, 16 febbraio 1942) è un viaggio alla scoperta del padre dell’Ornitologia italiana nonché appassionato seguace di Diana. Discendente della grande nobiltà padovana degli Oddi, invece di darsi alla bella vita, come spesso capitava nelle file nobiliari, fin da adolescente si dedicò allo studio degli uccelli radunando nella sua villa di Ca’ Oddo un’immensa collezione di impagliati, visitata dai più grandi ornitologi italiani ed europei e dando alle stampe opere insuperate sull’avifauna paleartica (come l’Atlante ornitologico del 1902, il Manuale di ornitologia italiana del 1904 e l’Ornitologia italiana del 1929). Fu libero docente di Zoologia presso l’Università di Padova, deputato dal 1913 al 1921 e fondatore della “Rivista Italiana di Ornitologia”. Nel libro scopriremo che il Conte ebbe però una vita alquanto travagliata dal punto di vista familiare. Rimase vedovo dopo pochissimi anni perdendo la prima moglie Contessa Berta Camerini. Le seconde nozze con la Contessa toscana Marianna di San Giorgio, delle casate Panciatichi Ximenes d’Aragona Paulucci, non furono molto felici per altri lutti familiari. Ebbe inoltre varie e sfibranti traversie giudiziarie e concluse la sua esistenza in una Casa di salute a Bologna. Cappellari ha setacciato meticolosamente archivi, biblioteche e musei sia pubblici che privati, ha visitato le dimore del Conte, ha contattato i discendenti e tutti coloro che, per interposta persona, lo avevano conosciuto ma è riuscito anche a risalire ad eminenti personaggi del periodo con cui il Conte aveva interloquito: Benito e Arnaldo Mussolini, Gabriele D’Annunzio, Alfredo Rocco, Agostino Gemelli, Francesco Carnelutti, il Conte di Torino, Giuseppe Dalla Torre e Paolo Toffanin. Un lavoro immane, a quasi ottant’anni dalla morte, ma che non poteva essere ulteriormente rimandato per celebrare finalmente il Re degli ornitologi- cacciatori italiani.

DAMIANO CAPPELLARI, laureato in Giurisprudenza a Trento, abita nella Valdadige veronese, proprio sul confine del vecchio Tirolo austriaco. Ha esordito come narratore con il romanzo Aleksej Karenin (Rebellato Editore, Venezia) cui sono seguiti i romanzi, firmati con lo pseudonimo Demian Planitzer (in onore della bisnonna slava), Il giovane Hanno Buddenbrook, la parte mancante dei Buddenbrook di Thomas Mann e Memorie di un nummomane ovvero tramonto di un collezionista di monete antiche, entrambi per Alboversorio Editore. Si è dedicato come saggista ad argomenti di numismatica, storia ed arte dando alle stampe Emozioni numismatiche. Apologia del Nummofilo (Enter Edizioni), Elogio della Numismatica. Elogium Nummophiliae (Alboversorio Editore) e Alla scoperta del Conte Alessandro Magnaguti, l’ultimo Cavaliere dei Gonzaga (Il Rio Edizioni). Di prossima pubblicazione è il pamphlet filosofico Homoteismo, tributo all’Unico e la sua proprietà (Der Einzige und sein Eigentum) di Max Stirner. Biörn Shöpe ha paragonato il suo stile a quello di Guillaume Apollinaire.

Info: www.allafinedeiconti.it - info@allafinedeiconti.it

Immagine: Opera di Agostino Arrivabene, "I figli di Nyx", 1993, olio su tela di lino, cm 92x134.
Proprietà dell’artista – www.agostinoarrivabene.it