I fatti che popolano la vita di Andrea Mantegna, artista universalmente noto del Rinascimento italiano, sono da secoli affidati alle parole di Giorgio Vasari (1511-1574), che nell'edizione fiorentina delle sue Vite, edite per i tipi dell'editore ducale Lorenzo Torrentino nel 1550, affianca al nome del pittore l'aggettivo "mantovano", sigillando in poche righe il profondo legame tra l'artista (in realtà nato nel 1431 ad Isola di Carturo, nei pressi di Padova) e la città di Mantova.
La mostra Andrea Mantegna (1431-1506): "pittore mantovano" propone una riflessione ad ampio raggio sull'opera e la vita di Mantegna a partire da ricerche svolte e in corso. Per questo motivo, il luogo che ospita l'allestimento espositivo rappresenta uno spazio simbolico di questa affinità tra l'uomo e la città: la Casa del Mantegna, residenza privata progettata per sé stesso dal pittore su un terreno di proprietà dei Gonzaga sito in via Acerbi, che solo nel corso della Seconda guerra mondiale verrà riscoperta e donata ai cittadini.
All'interno le sei stanze, disposte in sequenza attorno al patio circolare centrale, creazione eccentrica per una casa d'artista quattrocentesca, si susseguono altrettante sezioni tematiche: Mantegna pittore di architetture con gusto per l'epigrafia e l'arte romana antica, Mantegna a Mantova, ritratti mantegneschi come sculture, la prospettiva in Mantegna, il Cristo in scurto, lo schema architettonico della Casa.
L'allestimento, in cui echeggia il richiamo alle macchine lignee rinascimentali, si compone di un percorso fatto di immagini, filmati, dettagli e parole dove lo spettatore è chiamato all`azione e ad un'interazione fisica con il manufatto. Il carattere tipografico appositamente progettato. richiama le linee e i profili severi della pittura e delle architetture di invenzione mantegnesca.
Per i dieci anni del festival Mantovarchitettura (2O13- 2023). il Politecnico di Milano-Polo di Mantova rende omaggio all'uomo e al pittore Andrea Mantegna lungo quelle stesse stanze che ne ospitarono il genio.