Jaromir Schor
(Tikovice, 1912 – Praga, 1987)
13 marzo - 12 aprile 2015
Inaugurazione venerdì 13 marzo 2015, ore 18
La mostra si sviluppa su quattro sezioni che comprendono 90 opere per la maggior parte realizzate dall'artista tra gli anni sessanta e gli anni ottanta del secolo scorso, oltre ad alcune opere non datate, presumibilmente realizzate tra il 1955 e il 1960. Jaromir Schor è considerato uno dei maestri del Realismo Socialista Cecoslovacco.
Le sezioni sono:
-La macchina bellica
-L'orgoglio di un popolo
-Un dolore composto
-La costruzione segue la distruzione
La mostra è promossa dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana, con il patrocinio della Provincia di Mantova e la collaborazione della Fondazione Eleutheria. Jaromír Schoř è uno degli artisti Cecoslovacchi più affermati del proprio tempo. Nasce nell´allora Tikovice, il 12 giugno 1912 (dal 1946 tale località infatti prende il nome di Orechov, Brno) da una semplice famiglia morava, il padre ferroviere, la madre casalinga. Appartiene a quella generazione di artisti le cui idee e principi vennero influenzati dal "periodo buio" degli anni della guerra. Iniziò i propri studi volendo intraprendere la carriera odontoiatrica, per poi interromperli quasi subito. Studente alla Scuola d´Arte e dell´Artigianato a Brno, dal 1927 al 1929, completò il suo percorso accademico come allievo del prof. Vratislav Nechleba presso l´Accademia delle Belle Arti di Praga; si dedicò all´arte figurativa, inizialmente manifestando interesse per le persone semplici della campagna della Valacchia e, successivamente, per la pittura paesaggistica ambientata nei Carpazi e sui monti Tatra. Dovette interrompere gli studi allo scoppio della seconda guerra mondiale ma, nell´anno 1941 partecipò ad una mostra a Praga con alcune opere, nel contesto dell´esposizione d´arte dedicata e intitolata "Arte ed artigianato nelle nostre case"; seguirono altre mostre nelle principali cittá, Bratislava, Brno, Ceske Budejovice, Strakonice e Tabor. Nel 1951 insieme a Jan Cumpelik e Alena Cermakova fondò il gruppo denominato "Kolektiv Č.S.Č.", destinato a sciogliersi nel 1953. In questi anni di grande attività venne realizzata a "tre mani", l'opera monumentale "Tributo del popolo cecoslovacco al generale Stalin", un quadro di dimensioni considerevoli (8x8,70 metri), tipico esempio di opera d'arte d'ispirazione sovietica . Nell'anno 1952 diventò membro dell'Unione dei pittori, scultori e incisori in ÚSČŠVU Dall´anno 1953, insieme ai componenti del "collettivo Č.S.Č." e agli scultori Jaroslav Heyduk, Bohuslav Burian, contribuì in modo fondamentale alla fondazione dell' "Armádní Výtvarné Studio". Tale istituzione venne costituita su iniziativa del Ministero della Difesa nel contesto della formazione delle armate popolari e nel tentativo di emulare gli artisti sovietici. I principali esponenti di questo gruppo ebbero il compito d´illustrare, nello spirito del realismo socialista, gli episodi tratti dalle tradizioni militari comuniste e dalla vita contemporanea dell'armata cecoslovacca. Nel 1968 e nel 1982 vinse entrambe le edizioni del prestigioso premio annuale dedicato alla memoria di Vit Nejedlý, famoso pittore della Repubblica Ceca. Sulla sua vita privata si hanno pochissime informazioni: sposato, ebbe tre figli e visse quasi tutta la vita a Praga, nel quartiere di Holešovice in via Tusarova 32 . Anche sulla data di morte (morì a Praga) le fonti non sono concordi: alcune riportano l´anno 1987 (molto probabile), altre l´anno 1992 .
Ingresso libero
Orari
mattino: da martedì a domenica 10/12.30
pomeriggio: mercoledì e giovedì 15/17
sabato, domenica e festivi 15/18
lunedì chiuso